Cultura,  Luoghi

Happy Thanksgiving (perché il ringraziamento di quest’anno è davvero felice)

Intendiamo semplicemente augurare “Buon Ringraziamento” quando in America diciamo “Happy Thanksgiving”. Ma quest’anno, qui a New York, è una giornata dal gusto speciale.


Io e il ciclista ci evitiamo per un soffio e ci mandiamo al diavolo. Abbiamo entrambi torto. Il nostro semaforo tra la 54th e Broadway è rosso. Ma lui, che non è nemmeno sulla pista ciclabile, vuole svoltare a destra, pur dovendo aspettare la luce verde. E io voglio attraversare, noncurante delle macchine che arrivano dalla nostra sinistra. Così finisce che quasi ci scontriamo, tagliandoci la strada. Grazie al cielo, non succede. Grazie al cielo, siamo newyorchesi. Tutto finisce con il più classico degli insulti, scambiato al volo. Nulla di personale, come dire buongiorno e buonasera. Abbiamo fretta di tornare alle nostre faccende, ché domani è Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento.

New York, il giorno prima del Thanksgiving Day 2021 a Times Square
Times Square prima del Thanksgiving Day, mercoledì 24 novembre 2021

Il resto degli americani, giustamente, non capisce perché a New York ci ostiniamo ad attraversare con il rosso. Forza dell’abitudine. Necessità d’adattarsi ad un luogo dove, paradossalmente, saremmo tutti bloccati se tutti quanti rispettassimo regole pensate a tavolino. Tanti esseri umani in poco spazio, dove anche il tempo diventa un lusso. Qui lo “Spazio Tempo”, sia esso della relatività o della musica leggera, diventa un concetto ancora più a se stante. Regole e buon senso hanno un significato tutto loro. Mio figlio sa che deve fare molta attenzione in strada. Che macchine, camion, autobus, motorini, biciclette, monopattini, possono essere letali. Che deve sempre attraversare sulle strisce pedonali. Che deve attraversare solo quando la luce del semaforo è verde, e che pure in quel caso deve prestare la massima attenzione possibile a chi passa col rosso. E sa pure che papà, beh, papà è strano.

Alla vigilia di Thanksgiving, abbiamo sempre fretta. Guardo alla mia sinistra, c’è un poliziotto già imbacuccato, perché l’aria è un anticipo d’inverno. Ha le mani in tasca, pronto a intervenire solo se il traffico perde improvvisamente la testa. Le macchine in arrivo da 59th Street hanno appena imboccato la rotonda di Columbus Circle. Sul lato opposto dell’incrocio, i pedoni ansiosi d’andare a Central Park sono fermi, perché il semaforo è rosso. Non vedo invece per quale ragione dovrei stare fermo io, proprio oggi poi. Guardo per un attimo il poliziotto, lui guarda me, io attraverso. Welcome to New York.

Il centro commerciale di Columbus Circle prima del Thanksgiving Day, mercoledì 24 novembre 2021

Si, benvenuti a New York. Meglio: bentornati. In città si vedono di nuovo non solo gli americani ma anche i turisti internazionali. Finalmente, un Thanksgiving speciale. Quelli come me, non possono che essere contenti e sono pronti ad accompagnare per la città i visitatori più curiosi. Signore e signori, siamo a vostra disposizione per farvi davvero conoscere e amare New York. Dopo 20 mesi di chiusura, il 7 novembre 2021 sono stati riaperti i confini. Tanti europei, e italiani in particolare, ne stanno approfittando. In quegli stessi giorni in cui le prime avanguardie dall’Europa tornavano in città, io casualmente ero a Torino per una piccola trasferta programmata da settimane. Il mio volo di rientro da Malpensa era pieno di italiani come non si vedeva da tempo. Tra i ricordi belli delle mie giornate torinesi, qualcuno indelebile, mi sono portato dietro pure quello di una cabina d’aereo con tanti vicini.

La pandemia ci ha dato una gran lezione, a noi newyorchesi. Non solo in economia. Ovviamente chi vive di turismo ha sofferto, e per mesi ancora soffrirà. Perché ci vorrà tempo prima di tornare ai livelli record del 2019, quando oltre 66 milioni di turisti americani e internazionali hanno visitato New York. Tante negozi, a Midtown e nel resto della città, sono ancora sfitti. E il lavoro da remoto non aiuta, contribuendo alla chiusura di attività commerciali che vivevano con il flusso di impiegati e turisti. No, la lezione più importante che abbiamo imparato è un’altra.

La linea F della metro il pomeriggio prima del Thanksgiving Day, mercoledì 24 novembre 2021

Una città sovraffollata ogni giorno da gente che arriva da fuori, per lavoro o svago, è un posto complicato dove vivere. Ma una città vuota… Una città vuota è davvero deprimente, miei cari. Poteva forse piacere ai soliti liberal snob, a quelli che danno continuamente lezioni al prossimo, sulla sostenibilità e sulla qualità della vita. Ma per tutti gli altri mortali, alla fine, è stata una New York dimezzata, triste. Adesso la città sta tornando piano piano alla sua natura caotica, sregolata, bulimica. Ne siamo grati. Si, quello del 2021 è un Ringraziamento speciale.

Non so più da quanto tempo non vedevo così tanta gente a Central Park. I turisti sono ovunque. Times Square è di nuovo evitabile, soprattutto per chi ha fretta. Lo stesso vale per tutte le aree attorno a Bryant Park, Herald Square e Union Square. Almeno, questo è quello che ho visto io ieri pomeriggio, alla vigilia del Thanksgiving Day. Ed ero contento. Ero grato anche per la coda al Trader Joe’s, dove in tanti cercavamo le bottiglie di vino più adatte per un fine settimana di bagordi.

New York, il giorno prima del Thanksgiving Day 2021 a Central Park
Turisti a Central Park prima del Thanksgiving Day, mercoledì 24 novembre 2021

Il Thanksgiving Day è il giorno per eccellenza da trascorrere in famiglia, o con gli amici più stretti. Quello del Ringraziamento è il giorno in cui siamo grati per gli affetti più vicini e anche per quelli un bel po’ più lontani. Ma quest’anno, qui a New York, siamo grati anche ai tanti che stanno tornando a trovarci. Almeno per un giorno possiamo essere buoni, noi scorbutici newyorchesi. E ricordarci che pure loro, i tanto bistrattati turisti, quelli che ci aiutano a tirare avanti pagando i nostri servizi, fanno davvero grande questa città. Con il loro passo lento, lo sguardo spesso all’insù, le loro indecisioni davanti ai tornelli della metro. Bentornati! Grazie!! Sul serio. E non preoccupatevi per noi. Mentre voi state giustamente lì fermi, al semaforo rosso, noi continuiamo come nulla fosse, convinti che nessuno ci metterà mai sotto. Perché siamo tutti un po’ strani, quaggiù.

Welcome back to New York!!

E non solo. Welcome back, New York…

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