Luoghi

Tu, intanto, dammi la mano…

Anche una città ruvida può essere romantica. Una breve guida senza tempo alla New York per gli innamorati, pure quelli non corrisposti. Perché quando siete quaggiù, potete trovare San Valentino tutto l’anno.


Siete a New York. Benvenuti, e questa volta non è sarcastico (come invece si usa spesso in questa scorbutica città).

Siete qui in luna di miele, o perché festeggiate l’anniversario di una relazione importante, o perché Santa Rita e Sant’Antonio valgono quanto San Valentino, o perché volete dimenticare una storia che vi ha lasciato l’amaro in bocca. Insomma, c’è di mezzo l’amore, quel sentimento che vai a capire. E siete alla ricerca della più classica New York per gli innamorati.

La musica che ascoltavo quando andavo in giro a raccogliere spunti per questo articolo (danzando con un po’ di ritmo elettronico e tanto sentimento, perché si parla quasi sempre e solo d’amore anche in inglese)

Se invece siete a casa, o distesi su un letto, senza possibilità alcuna di muovervi, o siete in viaggio per andare al lavoro, alla lezione di tango o dal commercialista o dal giudice per l’udienza di separazione, allora fate comunque finta d’essere a New York. Fate come foste dentro un film, un racconto, una canzone. E immaginate la città come meglio credete, in bianco e nero o tutta di mattoncini colorati. Nella vostra New York si stanno prendendo a pugni in metropolitana, oppure stanno vagando per un luna park deserto, oppure sono seduti su una panchina, guardando un ponte quando è l’alba. Da qualche parte, in qualche modo, esiste anche la città che state pensando solo voi.

La New York per gli innamorati, quando al Brooklyn Bridge Park cala la sera
La New York per gli innamorati

LA 517

Potreste fare di tutto, qui nella vostra New York, e seguire la vostra personalissima lista delle mete imperdibili. Ma voi, adesso, seguite invece con cieca fiducia le mie parole e andate al MoMA, l’ingresso è quello su 53rd Street. Fate il biglietto, appena entrati, giusto sulla sinistra. È l’ala ovest del museo. Rimaneteci. Cercate lì vicino le scale e l’ascensore. Dopo il controllo dei biglietti, prendete le scale e lasciate perdere l’ascensore. Le vetrate si affacciano proprio sulla stessa 53rd Street da cui siete entrati. Salite al quinto piano. Si, a piedi, uno scalino alla volta ché non è proprio il caso di correre. Va bene anche se vi viene il fiatone, e non importa se chi sta scendendo vi guarda strano. Quando arrivate al quinto piano, entrate nella sala alla vostra destra. È la numero 517.

Ecco.

Fermatevi, e godetevi uno dei punti più romantici di tutta New York. Quella parete, il cui colore la fotografia di un telefono non riesce a rendere, e potrebbe essere qualcosa di simile a una tonalità scura di lavanda o malva, anche vuota sarebbe apprezzabile. Coprirebbe la vista sul resto della sala, ma lascerebbe intravedere qualcosa. Anche le luci soffuse, poi, creano un’atmosfera più calda e sembrano fatte apposta per accogliere.

Ma quella parete non è vuota.

Vi aspettano due amanti che si stanno baciando. Non potete vedere i loro volti, sono coperti da un telo bianco.

“Les Amants”, René Magritte (Paris, 1928), al MoMA, sala 517

È un quadro del pittore surrealista René Magritte. Fa parte di una serie di quattro che prende il nome di “Les Amants”, dipinti a Parigi tra il 1927 e il 1928. Non cercate spiegazioni, anche perché pare che nemmeno Magritte volesse darne. In quell’immagine troverete quello che vorrete vedere. Con un po’ di fortuna, potreste trovarvi da soli davanti al quadro. Se in quello splendido istante di perfetta solitudine avrete anche la buona sorte d’essere al fianco della persona che amate, e l’amore è reciproco, allora prendetela per mano, avvicinatela piano piano a voi e datele un bacio, appena sfiorato. Tanto meglio se non se lo aspettava.

PARENTESI PER EVITARE GUAI CON LA GIUSTIZIA (PURE QUELLA SOCIALE)

Aperta parentesi.

Mi raccomando: tutte le volte che il sesso e i corpi sono di mezzo, stiamo parlando di consenso. Non importa quanto nobili e romantiche possano essere le vostre intenzioni. Nell’Anno Domini 2023 (MMXXIII, per chi avesse ancora scarsa dimestichezza con la numerazione araba) occorre sempre che l’altra persona vi dia il consenso. C-o-n-s-e-n-s-o. Ché di questi tempi occorre specificare e dare istruzioni precise nel minimo dettaglio, come si fa coi bimbi piccoli. Poi, cosa sia consenso e come venga espresso, mi rendo conto che possa essere fonte di confusione e infinite discussioni. Io appartengo alla vecchia scuola dei segnali impliciti, che ora sono caduti in disgrazia per svariate ragioni. Noi ci si avvicinava per dare un bacio, quando pensavamo che sarebbe stato accolto con piacere e credevamo che l’altra persona stesse aspettando che fossimo proprio noi a rompere quella lastra di ghiaccio tirata su da timidezza e imbarazzo. Quando prendevamo una cantonata lo capivamo al volo, perché la testa dell’altra persona si allontanava e noi rimanevamo lì, nel vuoto, con lo sguardo idiota di chi non aveva capito granché. E ci fermavamo, e i migliori tra noi riuscivano pure a chiedere scusa per il malinteso, per aver visto segnali dove invece c’era solo amicizia quando non semplice buona educazione. Anche i peggiori tra noi non andavano mai oltre gli insulti, peraltro raramente manifestati con parole e più spesso trattenuti in un pensiero, quasi sempre legato alle professioni più richieste nel mercato del lavoro sin dalla notte dei tempi.

“The Impossible, III” (1946), statua esposta al MoMA ed opera di Maria Martins, artista brasiliana. Maria Martins era sposata all’ambasciatore brasiliano negli Stati Uniti e negli Anni Quaranta è stata l’amante e grande amore di Marcel Duchamp, quello di un’intera vita. Attrazione e il suo opposto…


Adesso? Adesso quella bocca va aperta molto prima. “Posso baciarti?” dovrebbe essere intellegibile anche dagli analfabeti funzionali. Stesso discorso per “si” e “no”. L’uso di gesti, per esempio a indicare labbra che si approcciano ad altre labbra oppure arti superiori che vorrebbero prodursi in un abbraccio, sembra un ausilio privo di particolari controindicazioni. Ma ho detto sembra. Fate voi le verifiche, caso per caso. Quanto ai maniaci, è comprensibile che portare con se un telefono cellulare, soprattutto nei mesi estivi più caldi, sia più comodo che indossare un impermeabile. Ma, quando non espressamente richiesto, l’invio di fotografie dei propri genitali è ancora oggetto di riprovazione morale e semplice disgusto.

Chiusa parentesi.

IO. SONO. ROMANTICO.

Io sono romantico. Ma non come Leopardi e Manzoni. Oscillo di più tra Tony Dallara e Freak Antoni. Se anche voi siete dei sentimentali. Se anche voi, di tanto in tanto, fate qualche volo con la fantasia. Se pure voi, guardando i paesaggi più disparati, lasciate correre l’immaginazione. Bene, siete arrivati nel posto giusto. 

Se invece pensate di non essere romantici, o dite con orgoglio di non essere romantici, beh, vi state raccontando solo una piccola bugia. Avete paura pure voi, come tutti noi. Ma non è affare nostro, è vero. Liberi di raccontarvi quello che più vi pare, e nascondervi dove e come meglio credete. Prima o poi rimarrete impigliati tra le melodie e le chitarre degli Skiantos, e vi accorgerete solo d’aver perso tempo. “Mi piace la tua faccia, ma non te lo dirò mai”.

Un vero romantico a New York

New York non è luogo diverso da tutti gli altri. Si possono trovare scorci, panorami e situazioni in grado di liberare la fantasia ovunque. Questa è semplicemente una città grande e molto affollata, satura di angoli e persone, in cui anche lo sguardo più pigro finisce, prima o poi, per inciampare in questa abbondanza di distrazioni. Per i romantici, che sia una strada al tramonto o un parco sotto la pioggia o un bambino che dorme in metropolitana, New York non fa eccezione.

Io, qui a New York, mi perdo nella luce che a fine giornata scalda le facciate scrostate dei vecchi magazzini che ancora sopravvivono in quella che, per scherzo, chiamiamo la Venezia di Brooklyn. Luoghi insignificanti per tanti altri, non per me. Posso partire in volo anche solo passeggiando a fianco di una chiatta ancorata al molo, e magari nemmeno notare più le punte dei grattacieli di Manhattan che racconto in una qualunque visita guidata.

Tranquilli, sono buono. Ancora di più in un periodo che ogni anno riapre memorie che non andranno mai via. Vi regalo suggerimenti per una New York romantica nel senso più tradizionale del termine. Anche se non sono sicuro di avere così chiaro quale sia questo significato più comune.

Diciamo che per buttare giù la mia breve lista di “Luoghi Romantici della New York per gli Innamorati” ho pensato ad una coppia che venga qui in città per qualche giorno, o anche ad una persona che decida di viaggiare in solitaria. La coppia forse si conosce da una vita o questo è il primo viaggio insieme. O in realtà potrebbero essere ancora a casa, sul divano, a fantasticare cosa faranno quando avanzerà qualche risparmio. La persona che viaggia da sola potrebbe essere a New York per lavoro o per un breve fine settimana di vacanza, tanto per staccare dalla pressione quotidiana. Forse nella sua testa si vede come la proverbiale metà mela che non riesce a trovare l’altra metà. Magari invece l’ha trovata, quella mezza mela mancante, ma il sentimento non è reciproco. Oppure le due metà si cercano, si attraggono, ma quella storia non ha speranze, ingolfata com’è di paure, ostacoli, tragedie, imprevisti, forze maggiori, quando non figli minorenni, adulti non autosufficienti, affitti arretrati, artrite, regioni non confinanti o chissà che altro. Nessuno sarà mai in grado di elencare una casistica esaustiva delle rogne che ci attendono quando vogliamo qualcosa con tutto il cuore.

Una cosa è certa. Che siate a New York con la vostra anima gemella o in malinconica solitudine, questa città non vi noterà e non verrà a importunarvi. New York vi farà sentire davvero liberi.

Adesso, prendete nota.

NEW YORK PER GLI INNAMORATI

Metto le mani avanti. Nella mia lista non troverete Central Park. Non perché non sia un luogo con scorci unici, dove potreste anche fare la dichiarazione d’amore della vostra vita (la qual cosa è comunque vera in qualunque luogo dell’universo ove siano presenti alberi e specchi d’acqua). Più semplicemente, non avete bisogno del sottoscritto per immaginare che il parco più famoso di New York, forse il parco più famoso al mondo, sia un posto dove fare una passeggiata mano nella mano con chi amate o per perdervi dietro le vostre illusioni di un amore impossibile. Le farfalle nella vostra pancia e quelle di Central Park volano anche senza il mio aiuto. 

Central Park, una delle scalinate della Bethesda Terrace

Non ci sono nemmeno la lunga High Line, meritevole di una passeggiata al primo mattino, o Washington Square Park, caotica a qualunque ora del giorno. Allo stesso modo, chissà quali e quanti altri luoghi dimenticherò. Che guida inutile di New York sarei, altrimenti?

Nella mia opinabile lista dei luoghi romantici della New York per gli innamorati cronici, come ovvio, i parchi e i giardini la fanno in qualche modo da padrone. Per la semplice ragione che anche in quelli più noti è possibile trovare spazi per un minimo di quiete e solitudine, senza dover procedere a spintoni. Ma se voi sentite il battito andare a mille quando arrivate in Times Square, non vi fate intimidire da chi vi dice il contrario (e quindi, nemmeno dal sottoscritto).

Per vostra semplicità, poi, la lista definitiva della New York per gli innamorati comprende solo luoghi di Manhattan e Brooklyn, perché chi arriva quaggiù per pochi giorni deve sempre fare i conti con il tempo. Ci sono i nomi e le descrizioni, ma non gli indirizzi. Al fondo, dopo l’ultima fotografia, una mappa vi aiuterà a trovare le mete.

E ora, via.

RIVERSIDE PARK

Riverside Park

Partiamo da nord, dalla Upper West Side di Manhattan. Riverside Park costeggia il fiume Hudson, anche se il fiume, da qui, è una presenza non invadente. È un parco lungo, frequentato soprattutto da chi abita in questa ricca ed elegante zona residenziale. Se a questo si aggiunge che ben pochi turisti si avventurano da queste parti, Riverside Park è il perfetto paradiso verde newyorchese. D’estate, nella parte più alta del parco, ci sono pure le capre che mangiano le erbacce. Nel finale di “C’è Posta Per Te”, Tom Hanks e Meg Ryan, che vivono e lavorano nel quartiere, non arrivano qui per caso.

PALEY PARK

Paley Park

Nell’immaginario della New York per gli innamorati sognanti, Midtown non è proprio un luogo considerato romantico, mettiamola giù così, semplicemente. Ma uscendo dal MoMA, dove sarete andati ad apprezzare il bacio degli amanti di Magritte, proseguite sempre su 53rd Street in direzione est. Davanti al MoMa la strada si chiama West 53rd Street, ma dopo 5th Avenue diventa East 53rd Street: perché quella che gli italiani chiamano Quinta Strada viene usata come spartiacque tra est e ovest a Manhattan. Superate 5th Avenue e dopo pochissimo, sulla vostra sinistra, troverete un piccolo giardino con tanto di cascata. È Paley Park. Non sarà forse il luogo più romantico di tutta New York, ma di sicuro è un raro angolo di quiete da queste parti.

IL PARCO SUL TETTO DEL PIER 57

Il parco sul tetto del Pier 57 è perfetto anche per chi voglia stare un po’ in solitudine

Torniamo sul fiume Hudson, e questa volta ci addentriamo un po’ di più nelle sue acque. New York, con la sua vasta baia, è da sempre un porto naturale e nei secoli tutta la città si è riempita di centinaia di moli. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’introduzione del container e poi la crisi della grande industria, il porto di New York ha perso importanza e i suoi moli sono stati abbandonati, distrutti o riconvertiti. Il Pier 57 è uno di questi moli tornati a nuova vita. Anni fa la buonanima di Anthony Bourdain aveva in programma di aprire un grande mercato con banchi dove poter mangiare, come quelli che ci sono a Singapore. Nel 2017, dopo infinite complicazioni, lui e i suoi soci hanno rinunciato all’idea. Adesso nel lungo fabbricato ci sono degli uffici di Google. Ma, soprattutto, sul tetto della struttura è stato aperto un parco. Mai affollato e con vista notevole sulla città. Da lassù si possono apprezzare anche le forme ondulate della vicinissima e nuova attrazione newyorchese, Little Island. Anche quest’ultima vale la visita e potrebbe entrare nella lista dei luoghi romantici. Nei mesi più caldi, però, è presa d’assalto.

GIARDINO DI ST. LUKE IN THE FIELDS

La quiete del giardino di St. Luke in the Fields

Proseguiamo a sud e andiamo nei Villages, il nucleo storico centrale della nostra vagheggiata New York per gli innamorati inguaribili. Perché Villages, al plurale? Perché sono tre: West Village, Greenwich Village, East Village. Il più romantico dei tre è sicuramente il primo, il West Village. Quartiere perfetto per una passeggiata mano nella mano. Il guaio è che i suoi marciapiedi sono stretti, e nel fine settimana si riempie di turisti e newyorchesi che sono in giro per locali, dal brunch a notte fonda. Ma voi andate su Hudson Street, e cercata la chiesa di St. Luke in the Fields. A fianco della chiesa, e con ingresso quasi all’angolo con Barrow Street c’è un piccolo giardino aperto al pubblico. Vale anche quando gli alberi sono spogli.

GIARDINO DI ELIZABETH STREET

Innamorati al giardino di Elizabeth Sreet

Quando negli Anni Settanta New York era in crisi nera, e su molti lotti di terreno i palazzi bruciavano o venivano abbandonati alla decadenza, la città si è riempita di giardini e orti autogestiti dagli abitanti dei quartieri. Nei Villages, ora trasformati da decenni di rigenerazione urbana e dall’influsso di residenti benestanti, sono sopravvissuti alcuni di questi “community gardens”. Uno dei più famosi e incantevoli si trova poco più a sud di quella vasta area, nel quartiere di Nolita (NOrth of Little ITAly): Elizabeth Street Garden. Panchine in pietra e sedie varie, per lasciarvi andare un po’. Se nella vostra spasmodica ricerca della New York per gli innamorati con i tempi contingentati avete la possibilità di fare una sola tappa, questo è il luogo che non potete saltare.

HAMBURGER DA “7th STREET BURGER” E TOMPKINS SQUARE PARK

Tompkins Square Park, il cuore dell’East Village

Arriviamo finalmente nell’East Village, magari sulle tracce della Beat Generation o della contro cultura. Ma voi avete fame. Si, anche gli innamorati mangiano, pure quelli a cui si stringe la bocca dello stomaco. E io ho deciso che il miglior hamburger di tutta New York si mangia da “7th Street Burger”. Il menù  dei panini è ridottissimo: cheeseburger, doppio cheeseburger e, per i vegani, impossible burger (cioè sostituto della carne che viene prodotto usando piante). Ci sono anche le patatine fritte. Prendete i vostri hamburger e andate a cercare una panchina in Tompkins Square Park, nella centro della New York alternativa.

LA BOATHOUSE DI PROSPECT PARK

Ci vorresti vivere, nella boathouse di Prospect Park

Arriviamo a Brooklyn. Così come ho saltato Central Park, avrei potuto evitare Prospect Park, il suo gemello relativamente più piccolo. Gemello perché ideato dagli stessi architetti che già avevano aiutato nella progettazione del famoso parco di Manhattan. Anche a Central Park c’è una “boathouse”, nota per il suo ristorante (che purtroppo ha chiuso e non si sa se riaprirà) e per le barche a remi che da lì partono. Ma l’area che circonda la boathouse di Prospect Park è davvero un piccolo paradiso. L’assenza delle comitive di turisti e di folla lo rendono un luogo ideale per momenti romantici come pochi.

PANINO DA “DEFONTE’S” E VALENTINO PIER

Panino di Defonte’s a Brooklyn, la New York per gli innamorati che hanno fame
Panino di “Defonte’s” e, sullo sfondo, il Valentino Pier

Anche a Brooklyn viene fame. I più intraprendenti possono spingersi fino al quartiere Red Hook. È forse il quartiere che amo di più di tutta New York. Sicuramente non è il più bello. West Village e Brooklyn Heights sono decisamente dei gioielli. Ma io, dopo dieci anni in questa città, beh, io sono ancora innamorato di Red Hook. Un quartiere con pochi fronzoli, fuori dai riflettori. Quando ho un po’ di tempo libero, vado sempre a fare una passeggiata laggiù, perché le aree portuali, anche quelle ormai dismesse, mi catturano sempre. A Red Hook si possono mangiare i panini migliori di tutta New York. Anche questo l’ho deciso io (insieme ad altre migliaia, però). Gli italiani in America non hanno portato solo l’idea della pizza, ma anche quella del panino ignorante. Che quaggiù è stata elevata ad arte inarrivabile. Da “Defonte’s” sono Artisti con la A maiuscola. Panini enormi, con tutto quello che si può immaginare. Da 100 anni, mica pizza e fichi. Una volta preso il vostro panino, fate una passeggiata di un quarto d’ora e arrivate al Valentino Pier. Voi, la baia di New York e la Statua della Libertà. Louis Valentino, cui il molo è stato dedicato nel 1996, era un vigile del fuoco di Brooklyn morto nel crollo di un’officina in cui si era scatenato un incendio.

BROOKLYN BRIDGE PARK

Tramonto al Brooklyn Bridge Park, ovvero la “New York per gli innamorati” all’ennesima potenza
Tramonto al Brooklyn Bridge Park

Finiamo la nostra gita per i luoghi della New York romantica con un classico dell’ultimo decennio, il Brooklyn Bridge Park. Adesso non c’è guida turistica che non inserisca questo luogo tra quelli imperdibili in città. Dobbiamo all’amministrazione Bloomberg questa meraviglia, dove una volta c’erano solo moli abbandonati e degrado. Io non mi invento nulla. È solo il mio parco preferito, ecco. Amo davvero tanto venire a camminare quaggiù. Ciondolo con la musica nelle orecchie oppure mi accomodo davanti alla baia o mi metto a leggere nelle aree nascoste dagli alberi. Vagate per un po’, e troverete un angolo tutto per voi, anche nelle stagioni dove i turisti arrivano senza sosta. Spostatevi più a sud, più lontano da Old Fulton Street, e non potrete sbagliare. Il tramonto, quaggiù, è in assoluto il più bello di New York.

EPILOGO

Se amate qualcuno, diteglielo. Non aspettate una vita.

Tutto qui.

Una margherita al Brooklyn Bridge Park, in quello che ormai è uno dei luoghi più frequentati e romantici della New York per gli innamorati.
Una bella margherita intatta al Brooklyn Bridge Park: la New York per gli innamorati che hanno smesso di farsi domande senza risposta

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