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ANNUNCIAZIONE! ANNUNCIAZIONE!! ANNUNCIAZIONE DI SERVIZIO

Ancora tre settimane e poi prenderò alcuni giorni di pausa. Dal 21 al 26 marzo sarò a Torino. Ma dal 28 marzo sarò di nuovo a casa, e vi aspetterò qui a New York.


Da dieci anni New York è casa, qui ho messo radici. Ma dopo averci vissuto per oltre quarant’anni Torino è sempre lì, nella mia valigia. In Italia ho famiglia sparsa da nord a sud, tra Piemonte, Lombardia, Lazio e Sicilia. Anche gli amici sono sparsi un po’ ovunque, dalla Toscana alla Campania. Si, ho imparato i nomi di tutte le regioni, e da qualche parte devo ancora avere il vecchio sussidiario delle elementari.

“Annunciazione! Annunciazione!”

A New York, quest’anno, abbiamo avuto un inverno mite. Come da previsione, peraltro. Nulla di strano quando c’è di mezzo la Nina, le cui fasi possono durare pure alcuni anni. In un modo o nell’altro, per casualità e correnti dell’ultimo secondo, finora siamo stati schivati dalla neve. Magari a qualche centinaio di chilometri da qui c’è stato il fine mondo, e noi come nulla fosse. Mentre scrivo questo brevissimo post di servizio, è un lunedì mattino soleggiato. Non si vede una nuvola che sia una. Da pranzo sarò in giro e stanotte il servizio meteo della città ci ha messo in allerta: quando rientrerò a casa, nel tardo pomeriggio, potrebbe iniziare a nevicare. I meteorologi ci hanno però avvertito di non farci troppe illusioni. Se la temperatura non rimane sotto lo zero, riceveremo solo un misto di ghiaccio, neve e pioggia. Insomma, quella roba che rende ancora meno attraente il traffico di una città che era congestionata già dalla metà dell’Ottocento, non solo venerdì scorso.

Otto o dieci centimetri di neve? Magari…

Che sia un tradizionale inverno rigido o meno, a New York la primavera arriva sempre con almeno un mese e mezzo di ritardo rispetto all’Italia del nord. E siamo pure fortunati. Una amica che non c’è più mi raccontava delle sue passeggiate primaverili a Toronto, e io sorridevo pensando al freddo brutale delle latitudini canadesi al confronto della mia tropicale Brooklyn. Così quest’anno ho deciso che vado a celebrare l’inizio della primavera a Torino. Solo una settimana, niente di che, giusto per avere un assaggio.

“Annunciazione! Annunciazione!”

Mi piace raccontarmela così, questa piccola pausa italiana, perché ha il suo fascino pensare che egoisticamente stacco da tutto e tutti per lasciarmi alle spalle l’inverno e magari inseguire una calda passeggiata al Valentino. La verità, assai più prosaica, è che le mie periodiche trasferte italiane sono sempre e solo legate ai tempi del lavoro quaggiù e poi alla disponibilità di voli a prezzi ragionevoli. Qui a New York queste sono le ultime settimane della bassa stagione, e piano piano stanno tornando anche i turisti italiani. I voli da e per l’Italia a febbraio e marzo sono ancora abbastanza economici, anche se prenotati all’ultimo minuto. Dagli inizi di aprile, con Pasqua, 25 Aprile e Primo Maggio, la pacchia finisce. Con un po’ di fortuna, e un discreto gioco di incastri tra date varie e impegni familiari, a questo giro la trasferta coincide con l’inizio della primavera torinese.

Approfitterò delle giornate di riposo a Torino anche per concretizzare qualche idea che sarà utile quando tornerò al lavoro. Dal 28 marzo sarò di nuovo qui a New York, con i miei tour in città e buttando un occhio al di là della cinta daziaria…

Voi state sintonizzati, qui e sulla pagine Facebook e Instagram. Per chi volesse contattarmi, la mail è sempre la stessa: [email protected]

Adesso, un po’ di pizza e via. Aspettando la neve, fuhgeddaboudit.

P.S. Per chi avesse dimenticato o non sapesse da dove arriva “Annunciazione! Annunciazione!

Intanto, c’è il sole…

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