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Uno scatto avanti | Fotografare NYC

Un giorno ci sarà il gruppo di quelli che non hanno mai scattato una fotografia a New York. Nell’attesa, forza venite gente, allontaniamoci dai luoghi comuni.

 

Hanno zaini che manco Messner quando se ne va per un mese sull’Himalaya. Vedono cose di cui noi umani, meschini, nemmeno immaginiamo l’esistenza. Portano al collo, in bella vista, aggeggi dal valore di centinaia di euro o parecchie migliaia di yen o rubli, ma poi seppelliscono nelle mutande i dollari che si sono portati appresso in contanti. Quando arrivano a New York, è come se stessero organizzando una battuta di caccia. Sono i turisti appassionati di fotografia. Talvolta, sono malati di.

Iniziamo col mettere le manine avanti: passione assai contagiosa, quella per la fotografia. Quando abbiamo ancora il dono della vista, beati noi, chi non prova piacere a fermare per sempre un’immagine? Le macchine digitali e i telefoni cellulari, soprattutto gli smartphone più recenti, ci hanno omogeneizzato la vita, e ci hanno reso odiosi agli occhi di migliaia di fotografi professionisti, quelli che scattano per la pagnotta. All’autore della vostra “Guida Inutile”, per esempio, piace scattare centinaia di foto del suo Piccoletto: prova a fermarlo nelle situazioni quotidiane più improbabili ed è certo che un giorno il ragazzo gli farà causa per questioni di privacy e non d’eredità. Passiamo alla prima persona, ché è più facile coniugare i verbi. Quando vivevo a Torino mi piaceva fotografare resti di cascine abbandonate in Via Stradella, adesso mi piace seguire la fuga della metropolitana sopraelevata a Brooklyn. Puro gioco, tutto qui. Giocare con la fotografia non mi trasforma in Gabriele Basilico, così come scrivere un diario, e adesso anche una “Guida” dichiaratamente inutile di New York, non mi hanno (ahimè) trasformato in Dostoyevski e Stendhal. E comunque, è a Tocqueville che segretamente aspiro. Stay tuned.

Ma se giocare con la fotografia è alla portata di quasi tutti noi, ci sono poi quelli cui il gioco prende la mano e si trasforma in dipendenza. Tra la moltitudine di turisti con la passione genuina per la fotografia si annidano alcuni di questi soggetti fuori controllo. Fotografi d’assalto, nei loro reportage newyorchesi non si fermano davanti a uno scoiattolo che vuol solo far pranzo. Attenti, perché potreste finire dentro un loro scatto mentre vi scaccolate e poi vi ritrovate a lottare con Google per il diritto all’oblio. [Sia Benedetta Google, Santa Dell’IndiciZzaZione, Sempre Sia Benedetta. O è maschio?]

Non tutti raggiungono la dipendenza da scatto seriale. Tra i turisti della fotografia, molti riescono anche a respirare la città che li circonda, quando non gli accade di pietrificarsi dentro le loro mappe davanti alle strisce pedonali di chi vorrebbe tornare a casa dal lavoro. Ecco, è proprio a questi ultimi, a questi innamorati delle lunghezze focali, che voglio regalare qualche suggerimento. Seguitemi nella mia New York e porterete con voi a casa degli scatti che faranno dire agli amici: “noooo!!! Dove l’hai fatta questaqquà??”.

Mettiamo subito in chiaro una cosa. Cosa volete fotografare? Fatevelo dire da uno che capisce poco e niente di obiettivi o filtri, ma macina miglia su miglia in questa città: se state sotto un grattacielo non avrete mai una prospettiva dell’intera Manhattan, a meno che non vogliate mostrare a Zia Maria le vetrine di Sacks. I FotoGrafi con la F e la G Maiuscole ci diranno sempre che dobbiamo avvicinarci al soggetto che vogliamo fotografare. Sicuri che tutta quest’intimità paghi? Bene, abbiamo deciso che per questa prima puntata vogliamo delle foto che racchiudano tutta la New York per cui abbiamo sempre sospirato. Non ci servirà nemmeno un drone. Scarpe, metrocard e via.

1) LA SCELTA PIÙ OVVIA: IL BROOKLYN BRIDGE PARK

Ma come! La “Guida Inutile” vi propina quello che tutti già sanno? Quello che qualunque Lonely Planet De Noantri vi ha già detto? Io ve la suggerisco per altre ragioni. Dal Pier 1 al Pier 6 c’è un chilometro e mezzo. Significa che potremmo anche evitare di concentrarci tutti nello stesso angolino. Poi, se qualcuno di voi ha figli al seguito, magari i disgraziati se ne fottono altamente della vostra passione per la fotografia. Comprategli una bella palla e lasciateli liberi per un po’. Al Pier 6 ci sono i campi da Beach Volley e a due passi i giochi per bimbi e ragazzini (acqua e scalate comprese). Al Pier 5, tre campi da calcio. Adiacente, l’area picnic. Impossibile trovare posto in un sabato di primavera, perché ci ammazziamo per trovare posti dove fare barbecue, quaggiù. Al Pier 2 troverete campi da basket, bocce, attrezzi vari, un altro campetto sintetico e i bagni (presenti anche alle estremità del parco).

“Amo’! E che c’azzecca tutto questo ca’ fotografia?”. Significa che se proprio tu non vuoi respirare l’aria di questa città, almeno non asfissiare i tuoi cari.

Manhattan Bridge, fotografia notturna
Manhattan Bridge dal Main Street Park, Brooklyn

2) LA PICCOLA DEVIAZIONE DALLA SCELTA PIÙ OVVIA: MAIN STREET PARK

Lasciamo il Brooklyn Bridge Park e ci addentriamo in Dumbo. Il Main Street Park si trova quasi sotto il Manhattan Bridge. Girate un po’ lì attorno, perché da qualche mese è stata aperta anche l’area sotto il ponte. Suggestivo, soprattutto la sera.

Le stazioni della metropolitana per quest’area sono due: High Street (A, C) e York Street (F)

3) UNA SCELTA CHE SAREBBE OVVIA MA È SPESSO DIMENTICATA: WILLIAMSBURG

Siete a Brooklyn, nel Quartiere Universalmente Riconosciuto Come La Capitale Mondiale Degli Hipster. Gli Unici che possano definirsi tali, tutti gli altri sono solo pallidi imitatori. A dire il vero, la Capitale sta perdendo piano piano il suo ruolo a vantaggio di Bushwick: Williamsburg è troppo cara per viverci, l’arrivo dell’Apple Store e l’apertura di Whole Foods uccideranno per sempre qualunque parvenza di creatività. Ma il quartiere rimane un centro per la musica a New York e per la vita notturna della città in generale. Però, se cercate Mac Demarco quando non è in tour, dovete andare a Bedford Stuyvesant. Ne riparleremo. Perché è Brooklyn il Centro Dell’Universo.

Williamsburg, Brooklyn, New York City
Williamsburg Bridge e One World Trade Center

Adesso, con tutto il nostro studio fotografico portatile, ci portiamo pure noi lungo Kent Avenue. La parte che come minimo possiamo percorrere, lungo l’East River, va dal Bushwick Inlet Park (N 10th Street) fino al Grand Ferry Park (Grand Street), passando dal molo dell’East River Ferry (N 6th Street). Sempre per chi ha figli: il primo è un posto perfetto per giocare a pallone, perché c’è un bel campo sintetico. Da Williamsburg, vista a tutto tondo su Manhattan e sul ponte che porta il nome del quartiere. Ricordatevi che per avere il sole alle spalle dovete andarci al mattino. Ma per baci ed effusioni il tardo pomeriggio è perfetto.

La stazione della metropolitana per Williamsburg è Bedford Avenue, all’angolo con N 7th Street (L). Nei prossimi mesi questa stazione potrebbe chiudere per lavori, gettando nel panico migliaia di pendolari di Brooklyn. Alternativa da Manhattan, la stazione di Marcy Avenue (J, M, Z). Da Brooklyn, stazione di Metropolitan Avenue (G).

Manhattan, Pulaski Bridge, Queens
Manhattan vista dal Pulaski Bridge, Queens

4) LA SCELTA DOVE LA VOSTRA BRAVURA FARÀ LA DIFFERENZA: PULASKI BRIDGE.

Se siete arrivati a leggere fin qui, vuol dire che la vostra passione per la fotografia è proprio insana. Siamo nel Queens, a Long Island City per la precisione. Ci sarebbero tante buone ragioni per venire quaggiù, non ultima il MoMA PS1, sede distaccata e dedicata all’arte contemporanea, spesso quella prodotta a New York. Da Jackson Avenue, all’altezza con 49th Street, prendiamo la rampa pedonale e ciclabile sul Pulaski Bridge. Sulla nostra destra inizieremo a scorgere anche l’Empire State Building. Camminiamo per qualche centinaio di metri in direzione Brooklyn (sud) fino a quando non raggiungiamo un punto che ci ispira, magari vicino alle scale, per una foto che conterrà non solo Manhattan ma anche il paesaggio industriale e ferroviario tutto intorno. Perché ricordiamoci che questa città non è solo una cartolina.

Per arrivare in questa zona le stazioni della metropolitana sono: Vernon Blvd-Jackson Av. (7) da Manhattan, 21st Street-Van Alst (G) da Brooklyn.

5) LA SCELTA CHE FARÀ SCHIATTARE D’INVIDIA I NOSTRI AMICI: 33RD STREET, QUEENS, STAZIONE METRO 7

Siamo di nuovo nel Queens, quartiere Sunnyside. Valide ragioni per venire quaggiù, soprattutto a mangiare. Il Mondo intero si concentra nel Queens e Sunnyside è un assaggio comodo. Ma noi siamo qui per scattare la fotografia che i nostri amici col cavolo avranno nel loro portfolio. Vabbé, mettiamola giù così: potrebbero averla anche loro, non mettetevi a piangere. Ma posso assicurarvi che gli italiani che si avventurano qui sono ancora pochi. Insomma, prima di vantarvi fate qualche ricerca.

Dalla stazione della metropolitana di 33rd Street (7), direzione Manhattan o Main Street, Queens, avrete il meglio: tutto lo skyline e pure la metropolitana che vi viene incontro. Basterà andare all’inizio della banchina e il gioco sarà fatto. Il panorama in questione è quello che potete vedere nella foto all’inizio di questo post.

Ricordatevi: il sole tramonta sul New Jersey. Significa che se fotografate dal Queens o da Brooklyn, e volete il sole alle vostre spalle, dovete muovervi al mattino.

Ci sarebbero altri posti. Ma devo andare. Vado ad un “town hall meeting” (un’assemblea pubblica) con il Sindaco De Blasio. Nella mia sempre amata Bay Ridge.

Non inviamo spam! Nemmeno quella in gelatina, la carne in scatola più famosa alle Hawaii. Leggi l’Informativa sulla privacy della “Guida Inutile New York” per avere maggiori informazioni.

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