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Neve a New York? In spiaggia, a Coney Island

Central Park incanta e pure Times Square riesce quasi ad avere fascino. Ma quando nevica a New York, i più fortunati vanno a passeggiare lungo l’Oceano, dove la sabbia e la neve stanno insieme

 

La nuova sede del New York Times
Neve a New York

Vivere in una città con altri 8 milioni di essere umani non aiuta a sviluppare sensibilità per la poesia o anche solo per il romanticismo. Porta, invece, a rafforzare alla svelta l’istinto per la conservazione. Cammini senza fissare lo sguardo altrui perché non sai come potrebbero reagire e proprio non vuoi saperlo. Cammini veloce perché sai che altre migliaia come te stanno cercando di raggiungere la stessa fermata della metropolitana nell’ora di punta. Cammini tenendo la destra, come fossi un’auto. Così, quando nevica, il primo pensiero non è: ” ehi!!! Perché non ce ne andiamo al parco a fare pupazzi di neve??”. No, il primo pensiero è: “buona fortuna”.

In media a New York nevica dieci giorni all’anno. A volte, in tutto l’inverno, cadono solo 10 o 20 cm di neve. Più spesso, tra i 70 e gli 80 cm. Lo scorso inverno il totale è stato un metro e 20 cm, 30 in meno del precedente. In questo inizio d’inverno abbiamo visto la neve solo due volte. Ma il 23 gennaio, in sole 24 ore, sono arrivati 60 cm.

Che fare, allora, se ti capita d’essere a New York durante una nevicata? Rigoroso ordine logico.

1) Seguire le previsioni del tempo, anche chiedendo aiuto a qualcuno del luogo (sì, possiamo usare le mani se non riusciamo a tradurre). Se c’è in vigore un cosiddetto “blizzard warning”, cioè un avvertimento ufficiale che la città si troverà nel pieno di una tormenta di neve, stare al chiuso non è un’idea peregrina. Il vento durante una tormenta non è la brezza ligure. “Ma ha detto la televisione che potrebbe essere un evento storico!”. Vero, e ha pure detto che la metropolitana viaggia a servizio ridotto e che le auto non possono circolare fino a nuovo ordine. Perché mai? Usare il buon senso se decidiamo di avventurarci. Perché l’ospedale non farà sconti e il Consolato nemmeno. Il primo giuramento di Obama, quello era un evento storico.

2) Se invece la tormenta è passata, o magari la città si trova sotto una normale nevicata (la gente e le macchine sono per strada, assenza di vento), via mocassini e scarpe con i tacchi, sotto con gli stivali e via. New York non deluderà.

Romeo e Giulietta, Shakespeare Garden, Central Park, New York
Romeo e Giulietta a Central Park

Dove andare?

Trovarsi nelle vicinanze di Central Park farà cadere la scelta sul parco più famoso del Mondo, va da se.

Hai finito con Kandinsky al Guggenheim? Attraversa la Fifth Avenue, cammina per un isolato in direzione nord e all’altezza con la 90th Street troverai l’ingresso che ti condurrà davanti al “Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir”, il lago più grande del parco. Ci sarà qualcuno di sicuro a correre anche sotto la neve, ma non passerà a fianco di Woody Allen.

I ragazzini hanno ancora energie dopo dinosauri, elefanti e pianeti al Museo di Scienze Naturali? Attraversate Central Park West proprio di fronte all’ingresso del Museo, risalite verso nord per qualche decina di metri, entrate a destra nel parco e seguite i sentieri che vi porteranno al Cottage Svedese e poi al Giardino di Shakespeare. Pare che prima della tragedia Romeo e Giulietta si siano baciati sotto la neve. E lì siano rimasti scolpiti.

Trovandosi invece a Midtown, quella parte di città che per molti newyorchesi è solo un luogo dove a testa dritta si va a lavorare mentre per un turista è la città della testa all’insù a fissare i grattacieli dei film, sarà inevitabile subire l’attrazione di Times Square. Quale contrasto migliore del bianco neve per le luci che non si spengono mai alla faccia della sostenibilità ambientale? Spettacolo apprezzabile, anche da chi vive qui, lo scarso traffico d’auto e d’esseri umani.

Ma questa è la “Guida Inutile NEW YORK“. Lasciamo Central Park e Broadway a Fodor e Lonely Planet, vi aiuteranno a trovare tutto quello che nemmeno un newyorchese cerca da quelle parti.

Noi ci prendiamo un bel bicchiere di caffè ustionante e andiamo a cercare una metropolitana che ci porti al mare. Si, ce ne andiamo a Coney Island. Perché non c’è niente di più bello della neve sulla spiaggia.

A Times Square possiamo prendere la Q, che è più veloce della N. A Bryant Park la D, che è più veloce della F. Oppure scendiamo lungo Broadway fino ad Herald Square, dove si incrociano tutte e quattro, e ci togliamo il pensiero. Se non ci viene la felice idea di sfidare le ore di punta, potremmo anche trovare posto a sedere. Un’ora per arrivare al capolinea, mezz’ora per vedere la luce, perché nell’ultimo tratto il treno corre in superficie. Prima di lasciare la stazione, mi raccomando, una visita ai bagni. Non perché la meritino, solo perché quelli pubblici lungo la spiaggia è difficile che siano aperti.

Coney Island, Brooklyn, New York
La spiaggia di Coney Island

imageAll’uscita attraversiamo Surf Avenue e tiriamo dritto su Stillwell Avenue. Non saremo Warriors ma di sicuro saremo tra i pochi lungo la strada. Surreale. Stiamo andando verso l’Oceano, tutto attorno è innevato e il Luna Park è inanimato. Arriviamo sul “boardwalk”, il lungomare in assi di legno. Liberi tutti. Il mio consiglio è d’andare a destra, seguendo l’enorme sagoma della torre rossa, l’ormai defunto Parachute Jump. Perdetevi lungo la spiaggia, affondate i piedi, godetevi quel punto esatto in cui la sabbia e la neve si confondono.

Tornando sul “boardwalk”, poco prima del Parachute Jump, prendete il molo alla vostra sinistra. Trecento metri o poco più per trovarvi letteralmente sopra l’Oceano. Passo dopo passo, anche nelle giornate meno ventilate, sentirete l’aria colpirvi la faccia. Alle vostre spalle, oltre Coney Island, con un po’ di fortuna potreste riuscire a scorgere la sagoma del One World Trade Center, nella parte bassa di Manhattan.

Al fondo del molo salutate i pescatori. Alcuni di loro vi diranno che non perdono mai un giorno, mai. Nemmeno quando nevica.

Adesso siete davvero in città. Welcome to New York.

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