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San Valentino nelle “piazze” di New York

Pausa pranzo? Sosta dopo lunga camminata? Perfette le panchine davanti al Flatiron Building o in Union Square. E se il tempo è inclemente? Le migliori piazze di New York sono quelle al coperto. E per San Valentino si prevedono temperature glaciali. 

 

Passaporti e biglietti, pronti. Che felice idea, quella del San Valentino a New York, città da sospirare come poche. E visto il fuso orario che ci tiene con gli occhi spalancati già alle 4 del mattino, non sarebbe magico andarsi a sedere all’alba su quella panchina di fronte al Queensboro Bridge proprio come Woody Allen e Diane Keaton nella scena più famosa di “Manhattan“? E poi qui non ci sono bacchettoni, è una città liberal per davvero, dove nessuno guarderà se stringiamo la mano di un altro uomo o di un’altra donna. Tutto perfetto. Quasi. Perché nel fine settimana arriverà il freddo polare dal Canada. E comunque, anche fosse già luglio, quella memorabile panchina non ci sarebbe più.

Quando sei in Italia, soprattutto al Nord, il 14 febbraio allarga il cuore anche ai single: la primavera sta per arrivare, lo senti nell’aria non più così gelida. E con una buona dose di fondoschiena, da un giorno all’altro potresti anche goderti, una tantum, un anticipo d’estate, per poi riprecipitare verso temperature più in linea con la fine dell’inverno. Scordate tutto questo se nel prossimo fine settimana siete diretti quaggiù, perché il vostro sarà un San Valentino brutale. Altro che mano nella mano per strade e piazze di New York. L’amministrazione cittadina e le autorità sanitarie locali sono preoccupate soprattutto per gli anziani e i senzatetto. Ma con temperature ben al di sotto dello zero è impossibile per chiunque stare all’aperto troppo a lungo, potrebbe essere rischioso. Da ore ci ripetono di fare la massima attenzione e stare il più possibile al chiuso.

Il Servizio Meteorologico Nazionale americano, NOAA, ci va sempre cauto. Qui se annunci 40 centimetri di neve e poi ne arrivano solo 20, e magari per quell’annuncio un Governatore decide di chiudere le strade della principale città del suo Stato, il fondoschiena di cui sopra è a rischio, così come il tuo posto di lavoro. Per cui, se il NOAA prevede che da giovedì le temperature inizieranno a scendere sensibilmente; se prevede che i venti potranno oscillare tra i 30 e i 70 km all’ora; se prevede che tra sabato 13 e domenica 14 le minime arriveranno fino a -16º e le massime non supereranno i -6º, vuol dire che ci sono buone probabilità che le previsioni saranno azzeccate. Ah, dice pure spruzzate di neve, qua e là.

State già pentendovi di non aver prenotato quella pensione a Gaeta? In effetti già solo l’ostensione della “tiella” sarebbe stata motivo sufficiente per un pellegrinaggio. Troppo tardi, tanto vale ammazzarvi di bagel.

Avete la musica nelle orecchie. Frank Sinatra e Liza Minelli, Jay-Z e Alicia Keys, tutti stanno congiurando alle vostre spalle e vi sussurrano che se ci riuscite qui a New York… “Si, amo’, però non è che ci sia tutta ‘sta gente pe’ strada oggi, eh? Se ci… Se ci fermassimo da Starbak, eh??”. Bravi, non è tempo per fare gli eroi a spasso.

Apriamo una parentesi. Ma dico io, proprio Starbucks? Con tutti i caffè disponibili in questa immensa città. Non lo dico solo perché faccio lo snob. Anche se io non la sento, capisco sul serio l’attrazione per Starbucks, ché in Italia non c’è ancora (almeno per poco). E vedo pure come Manhattan, in troppi quartieri, si stia trasformando in un anonimo centro commerciale, simile a quelli dove imperano proprio le catene alla Starbucks. Per non parlare del wi-fi gratis, che ci aiuta a far schiattare d’invidia in diretta i nostri amici su Facebook. Ma quello, qui in città, lo trovate quasi ovunque. Volete invece un caffè veramente buono? Lo so, state camminando su Lafayette Street. Avete letto che la buonanima di David Bowie abitava da quelle parti e volete andare a vedere se ci sono ancora omaggi alla sua memoria. Ci sono, almeno c’erano sino a due giorni fa, davanti al civico 285. Se leggerete questo post a maggio, in bocca al lupo. Bene, adesso proseguite verso nord e superate Houston Street, tenendo la sinistra (se la vostra Lonely Planet non ve lo ha spiegato, si pronuncia così). All’angolo con E 4th Street troverete “La Colombe“. È una catena di caffè che arriva da Philadelphia. “Vabbé, amo’, ma catena per catena!”. Non lo dite nemmeno per scherzo, mai più. Chiusa la parentesi.

Non potendovi bloccare tutto il giorno nella vostra camera, anche essendo l’unica scelta furba, la vostra “Guida Inutile NEW YORK” ha deciso di farvi un regalo per questo San Valentino 2016. E se già lo avete, beh, riciclatelo.

Dovete sapere che in questa città lo spazio è prezioso. A Manhattan, con tutti quei grattacieli, lo si intuisce al volo. E sappiate che non è così diverso a Brooklyn: vi basti pensare che laggiù, in un territorio che è grande come la città di Milano, ci abitiamo in due milioni e seicentomila, cioè il doppio di Milano. Proprio perché la terra costa cara, chi ci ha costruito sopra nel passato, e chi riesce a farlo ancora adesso, tende a farla fruttare il più possibile. Tradotto: a parte i marciapiedi, gli spazi pubblici non abbondano. Così, anni fa, la città ha avuto un’idea intelligente. Garantire agevolazioni fiscali ai costruttori chiedendo, in cambio, che nelle loro costruzioni vi fossero spazi aperti al pubblico. Detto, fatto e tutti contenti.

Passeggiando per Manhattan, facendo un po’ d’attenzione, troverete piccole piazze che solo apparentemente sembrano private. Avvicinatevi e troverete un cartello che dice: OPEN TO PUBLIC, aperto al pubblico. Generalmente queste piazze sono letteralmente all’aperto e nell’ora di pranzo, soprattutto quando le giornate diventano calde, panchine e tavolini sono affollati d’impiegati. Ma alcune di queste piazze, meno visibili dalla strada, si trovano all’interno di palazzi o strutture commerciali. Sono climatizzate e, udite udite, spesso hanno anche il wi-fi. Una, poi, ha anche le palme.

Il regalo per il vostro San Valentino? “Un ristorante a lume di candela!”. Nemmeno per sogno. Gli indirizzi qui sotto, invece.

DOWNTOWN MANHATTAN

Ci troviamo nella zona di Wall Street, perché la nostra banca ci doveva mandare in trasferta e noi, agnelli sacrificali, abbiamo optato per il fine settimana di San Valentino. Siamo in giro già da due ore e i primi segni di surgelamento sono inequivocabili. “Amo’, che diceva il tizio della guidinutileee??”.

60 Wall Street
60 Wall Street

60 WALL STREET

[omonimo indirizzo, tra William e Pearl Street]
Grande atrio, colonne, soffitti alti. E pure l’immancabile Starbucks. Poi dice che sono solo uno snob e non vi voglio bene. Con un po’ di fortuna, davanti all’ingresso potreste trovare un sassofonista, e sentireste le sue note dare vita ad una delle vie più anonime di New York.

Andiamo via. Ci troviamo adesso nella zona dove una volta svettavano le Torri Gemelle e ora il One World Trade Center.

Siamo venuti a rendere omaggio alle vittime dell’11 Settembre 2001. È un luogo che quando ci passo mi stringe sempre la bocca dello stomaco. Possiamo scattare delle fotografie, ma non c’è posto meno appropriato di questo per fare dei selfie. Vi piacerebbe se qualcuno si facesse un autoscatto davanti al luogo dove è morto vostro padre o davanti alla tomba di vostra madre? Non è una consolazione o una giustificazione che comunque gente da tutto il Mondo si piazzi qui, davanti alle grandi fontane commemorative, per fare un selfie. Per favore, almeno voi non fatelo. I newyorchesi autentici non ve lo diranno, ma saranno riconoscenti, perché avrete mostrato vero rispetto.

Winter Garden, San Valentino
Winter Garden

WINTER GARDEN

[230 Vesey Street]
Attraversate West Street all’angolo di Vesey Street, andando verso ovest in direzione del Fiume Hudson. La destinazione è uno degli ingressi del Brookfield Place. Dentro troverete il giardino d’inverno e potrete sedervi sotto le palme. Perfetto anche se volete lasciare scorrazzare dei bambini. Ricostruito da poco, il Brookfield Place è un centro commerciale di lusso, che cerca di rivitalizzare quest’area di Downtown dopo il declino successivo proprio all’indice settembre. È una meta turistica solo nel weekend. Al piano superiore, corte della ristorazione, tipica dei centri commerciali americani, offre una buona scelta, dal barbecue al sushi, passando per i panini cambogiani. Al piano inferiore, una food hall francese, Le District, considerata da tutti la risposta francese ad Eataly.

MIDTOWN MANHATTAN

Non sarà facile trovare un vero newyorchese a Midtown il sabato o la domenica, a meno che non sia lì a lavorare per chi sta in vacanza. Voi avete la stazione Grand Central Terminal alle vostre spalle e state camminando su Park Avenue. Anche voi, dico, ma perché con tutti i posti incantevoli da visitare? Andate avanti, ché fa freddo. Camminate fino alla East 52nd Street e girate a sinistra.

Park Avenue Plaza
Park Avenue Plaza

PARK AVENUE PLAZA

[55 E 52nd Street]
Lungo atrio, piante, acqua. Ma guarda un po’, c’è pure Starbucks. Durante la settimana è un via via di gente che lavora lì. Non è infrequente anche vedere colloqui di lavoro ai tavolini. Così come non sarà infrequente trovare qui, e nelle altre piazze coperte, dei senzatetto alla ricerca di un riparo e di un posto tranquillo, dove nessuno darà noia.

Tornate indietro sui vostri passi, attraversate Park Avenue e arrivate su Lexington Avenue. A sinistra, fino alla 53rd Street, davanti al palazzo della Citigroup.

CITIGROUP ATRIUM CENTER
Citigroup Atrium Center

CITIGROUP ATRIUM CENTER

[153 E 53rd Street]
Tanti tavolini, una libreria Barnes & Noble, un pianoforte. In realtà è un posto perfetto anche per andarci a lavorare. (L’autore della vostra “Guida Inutile” lo apprezza).

Riprendiamo la 53rd Street nella direzione opposta, verso ovest. Abbiamo deciso che non c’è niente di meglio che trascorrere il nostro gelido fine settimana di San Valentino saltando da una piazza coperta all’altra. Contenti noi. Adesso siamo in Madison Avenue, la via che ha inventato la pubblicità. Andiamo fino all’angolo con la 56th Street.

IBM PLAZA
IBM Plaza

IBM PLAZA

[590 Madison Avenue, l’indirizzo ufficiale, all’angolo con la 57th Street. C’è un ingresso anche sulla 56th]
Piazza triangolare, spaziosa, e ci sono pure le piante.

Abbiamo finito. Ma prima d’andare via, per correttezza, lo dobbiamo dire: dalla Ibm Plaza si può entrare direttamente alla Trump Tower. Contenti voi.

(Ah, ricordate che per chi non ne avesse ancora abbastanza di gelo e lunghe camminate, siamo sempre agli inizi del Capodanno Cinese e questo fine settimana ci sono le parate).

Buon San Valentino!

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